"Non esistono proprie montagne, si sa, esistono però proprie esperienze. Sulle montagne possono salirci molti altri,ma nessuno potrà mai invadere le esperienze che sono e rimangono nostre". - Walter Bonatti


domenica 9 marzo 2014

Esercizi spirituali!

Il ritiro sul Monte Rosa per gli accompagnatori dei 5 atti del Fuoripista ricorda un po' le avventure di Indiana Jones.
D'altra parte la Porta Nera e la Valle Perduta hanno in se qualcosa di mitico già nel nome.

Ma andiamo per ordine.

Chiusa l'avventura del corso fuoripista, i "nostri" decidano di smaltire l'onere e gli onori come solo sanno fare: ossia sci ai piedi... "lassù tra le bianche cime di nevi eterne immacolate al sol".
Però quando lo fanno.... lo fanno alla grande!
Scelgono sul calendario un weekend a tutto sole e si lanciano guidati da Carlo e Riccardo alla conquista di freeride da sogno.

Sabato, abbandonati gli impianti del Piccolo Cervino, si lasciano quindi scivolare verso Est sulla piana del Colle del Breithorn per poi risalire ai 3.840 tra Roccia Nera e Polluce e transitare nella Porta Nera. Di qui giù, senza soluzione di continuità sulla lingua glaciale del Grenz fino a Zermatt (Furi) e rientrare poi al Piccolo Cervino.

Ma l'esercizio spirituale non si è fermato certo qui.

I sucaini si sono fermati al rifugio Guide del Cervino (3480m) a godersi il tramonto rosa, una notte stellata e un'alba da sogno...e vabbeh, pure un paio di birre.

Poi alle 7 di domenica mattina gli sci sono di nuovo a tritare neve e la discesa da Cime Bianche verso Champoluc attraverso il Vallone di Courtod è un'ottimo modo di iniziare la giornata.
Dalla Val d'Ayas alla Valle di Gressoney il balzo è breve, soprattutto quando ci pensano gli impianti e così sotto la Bettaforca c'è tempo per fare colazione. Poi di nuovo ovovie e funivie riportano il gruppo in quota e abbandonata punta Indren si sale un po' verso i 3.500 del rifugio Mantova.
Di qui attraverso un canalino si scende nella Valle Perduta godendo lo spettacolo del ghiacciao del Lys e rientrando poi a Staffal.