"Non esistono proprie montagne, si sa, esistono però proprie esperienze. Sulle montagne possono salirci molti altri,ma nessuno potrà mai invadere le esperienze che sono e rimangono nostre". - Walter Bonatti


domenica 27 luglio 2014

E' la mtb bellezza! Cronaca di una gita non tradizionale!

 
La Sucai mette il piede sull'acceleratore e prova a cambiare i connotati alla tradizionale scampagnata in bicicletta. Privilegio alla discesa, sentieri impervi, gallerie chiuse e lupini ed insalata russa come merenda: questi gli ingredienti più succulenti della rivoluzione estiva degli amanti della due ruote.

Ma andiamo per ordine.

Il ritrovo dei 18 bikers è a Bardonecchia. Caffè di rito e tutti di nuovo in auto: si sale ai bacini delle Jaffreau e così si tagliano quei 700 metri di dislivello. Di qui si monta in sella e via verso la strada dei forti. 400 metri di dislivello e poi si veleggia in quota sulla sterrata. La giornata è spaziale: gli occhi si muovono tra la Barre des Ecrines e la Rognosa di Sestriere. Ogni tanto ci si ferma...un po' a ricordare le ultime sciate e un po' a programmare le prossime.
In prossimità della galleria dei Saraceni arriva la sosta cioccolato...e si capisce così il perchè dello zainetto pesante di Guido (Croci per i buongustai).
Poi lampade in fronte ci si infila nella umida galleria (piccola nota di colore: anche qui nel ventre della terra, lontano da tutti e da tutto ti trovi in senso inverso che sta salendo un biker Sucaino di chissà quale generazione che ti ricorda di salutargli la comandante elvetica!).

Al forte di Pramard, riposte le lampade nello zaino, la gita cambia decisamente ritmo e ci si catapulta sul sentiero single track verso Oulx. Sono mille metri di dislivello e solo in pochi riesco a rimanere in sella per tutto il tragitto. Il percorso però è decisamente suggestivo. Boschi, pietraie con tratti più dolci alternati a lunghi pezzi decisamente tecnici. Qualcuno cade, qualcuno prova qualche nuova strategia di discesa, i più devono accontentarsi di scendere bici alla mano.

Arrivati a Oulx l'avventura non è finita. Ci sono ancora 11km di spettacolare ciclabile in saliscendi verso Bardonecchia.
Poi, recuperate le auto, dopo oltre 30 km di bici,  tutti da Marta a godersi una merenda con i fiocchi preparata dalla bionda maestrina in compagnia dell'inesauribile Pilu.


sabato 19 luglio 2014

Il Giordani bifronte! (2° uscita inviti all'alpinismo)

Ph Fassino
Doveva essere un quattromila e un quattromila è stato. Nonostante il meteo avverso.
E così sui 22 partecipanti ben 3 festeggiano il loro primo quattromila!



Il Weismeis richiedeva l'avvicinamento e le previsioni per domenica non erano certo delle migliori. E allora si è ripiegati su punta Giordani (4.046m)....se di ripiego si può parlare quando si parla di Monte Rosa.

Metà gruppo ha aggredito la salita per la normale e metà invece si è cimentato sulla più insidiosa Cresta del Soldato.
La vista dalla vetta è come al solito impagabile...in basso la nuvolaglia in arrivo crea una sorta di mare. In alto...beh...in alto il Monte Rosa ti abbaglia con le sue vette... la Piramide Vincent appena lì davanti, il Corno Nero, il Parrot, il Ludwingshole....e sullo sfondo quella figura quasi umana del Cristo delle Vette.

domenica 13 luglio 2014

Messieurs...Voilà Fort Croix de Bretagne (mtb)

La mtb espatria in terra francese e guidati dal gran visir Pilu conquista "nintepopodimenoche” la Croce di Bretagna.

I 13 bikers portano a casa gli onori con fatica, ma la giornata è strepitosa.
Si parte da Briancon e come benvenuto d'oltralpe ti becchi 700 metri di dislivello su strada militare. Ma la salita è costante e la frescura mattutina allevia le fatiche.
Pausa al forte con qualche scatto ai bovini nelle caserme...e si badi nessuna allusione ai reparti armati francesi: sono proprio le mucche ad essere ospitate nelle camerate dei soldati.
Si rimonta in sella e giù in discesa su sentiero molto tecnico e ripido.
La parte veloce termina presto e dopo un tratto in asfalto la salita si fa ripida...sempre più ripida. Appena scollinato si approda in pratoni...ma evidentemente la campagna di Francia delle mucche di prima ha lasciato troppi resti evidenti per rendere accattivante la sosta.
Non rimane quindi che buttarsi nel single treck attrezzato con paraboliche con nelle orecchie un noto adagio di Paolo Conte riadattato all'occasione (per i dettagli Pilu e Nek alla console).
La discesa cancella la fatica e il guado nel torrente con annesso pediluvio rinvigorisce per l'ultimo tratto.

Posate le bici in auto, non rimane che godersi la merenda di Marta!

sabato 12 luglio 2014

CANYONING? NO….SHOWERING!!!



Doveva essere l’annuale giornata dedicata al canyonig, con il Rio Sessi a Caprie prescelto per le calate, i toboga e i tuffi. E invece niente. La minaccia di temporali ha rimandato a settembre il torrentismo.
Ma ormai la sveglia aveva buttato giù i nostri dal letto e allora tanto vale dedicarsi a qualcosa in zona. Ed ecco il Musinè che si offre per una breve gita.
Detto, fatto.
Peccato che la pioggia abbia colto la comitiva proprio in discesa offrendo ai malcapitati una doccia fuori programma.

Non resta che rifugiarsi in hamburgheria per quantomeno rifocillarsi.

giovedì 10 luglio 2014

U-N-D-I-C-E-S-I-M-O!!!! (serale Mtb al Rifugio Salvin)


Qualcuno se lo sarà chiesto perchè nella bucolica cornice dei 1560 m del Rifugio Salvin 18 biker scalmanati brindavano con la grolla all'Undicesimo! Viene il dubbio che solo quei biker lo sappiano, ammesso che l'euforia del caffè alla valdostana non ne abbia cancellato definitivamente la traccia nella memoria...


Ma facciamo due passi indietro.

Alle 19,45 i sucaini, abbandonate le auto poco sopra gli 800 metri di Monastero di Lanzo, cominciano il serpentone di 8km in mezzo al bosco che con circa 700m di dislivello li porta al Rifugio Salvin: ognuno con il proprio passo, ognuno con i propri pensieri!
In un'oretta (per qualcuno abbondante) si esce dal bosco e la meta è raggiunta.
C'è il tempo per cambiarsi e la serata sportiva prevede l'attività più impegnativa: polenta concia con spezzatino di cinghiale!
La lotta è ardua ma alla fine le pentole vuote dimostrano che i bikers hanno vinto.
Ci vuole quindi la grolla dell'amicizia...e beh...si veda sopra quanto già detto!

Alle 23, ricarburato corpo e spirito (!!!), si rimonta in sella.
Il cielo è stellato e la luna è alta a illuminare la montagna. Le luci di Torino là in fondo ricordano che, ahinoi, bisogna scendere. Un ultimo sguardo al rifugio Salvin, una mezza promessa di rifarlo a breve e giù, si scende.
E meno male che non bisogna più pedalare e che le curve sono poche.
Lo spettacolo come al solito è suggestivo...con quelle lucine delle frontali che scivolano veloci nel bosco.
In poco tempo si è giù alle auto...pacca sulle spalle, foto di rito e tutti a casa.

domenica 6 luglio 2014

Verso l'infinito e oltre (Tete de Valpelline - 3.798 m)

Prima uscita degli Inviti all'Alpinismo e si fa subito sul serio.

Si parte sabato dal parcheggio della diga di Place Moulin (1980 m) e zaino in spalla in 4 ore con 12 km di passeggiata si sale al Rifugio Aosta (2.788 m).
Lo spettacolo da solo vale la fatica: il ghiacciaio a monte e la morena a valle non lasciano scampo e ti obbligano a stare lì a goderti la serata, con il rumore sordo di qualche masso che vola per 800 metri di dislivello, dai 3.300 metri della balconata del ghiacciaio ai 2500 della pietraia.

La cena come al solito è vivace e chiassosa. Poi, a nanna presto che la sveglia è alle 4!

Alle 5 si parte per la vera gita. C'è euforia, ma anche la piacevole sensazione di attenzione a mille e l'idea di fare qualcosa di diverso, fuori dal consueto.
La prima parte è su sentiero, intervallata da qualche tratto di neve. Poi la salita al Colle della Division (3.314m): con i canaponi (ops, le catene) aumenta il coefficiente di difficoltà, ma anche il piacere della conquista. Di lì in cordata con ramponi ai piedi si sale alla vetta. Il sole ogni tanto fa capolino e permette di cominciare a lanciare lo sguardo verso il Dent D'Herens.
Prima delle 9 il gruppone dei 24 è in vetta.
Foto di rito e, quando le nuvole si diradano, uno sguardo sul vallese e, per quanto si riesce, al Cervino. Lì a due passi il selvaggio Dent d'Herens con i suoi seracchi affascinanti quanto severi.
Poi le nuvole coprono tutto e tutti e allora comincia la discesa sulla traccia di salita.
L'arrivo al rifugio chiude la parte più difficile e un panino rifocilla in vista dei 12 km di discesa.
Nei pressi del lago, per l'ultimo tratto spunata pure qualche bicicletta per un'esperienza di bike-alpinismo.

Prossimo appuntamento: tra 15 giorni al Weissmies!