"Non esistono proprie montagne, si sa, esistono però proprie esperienze. Sulle montagne possono salirci molti altri,ma nessuno potrà mai invadere le esperienze che sono e rimangono nostre". - Walter Bonatti


domenica 4 maggio 2014

Hot rutt...ovvero la vera storia della haute route!


Doveva essere il giro del Gran Paradiso...
Dovevano essere 4 (anzi... 5 per i più temerari) giorni a fare il giro sci ai piedi dell'unico 4mila tutto italiano. E invece...il meteo si è messo di traverso e tutti a casa con le pantofole...o quasi.

Per la serie "No haute route? Si party"  i Sucaini si sono infatti inventati di tutto e di più per ridipingere in stile fun&go il lungo weekend del primo maggio.

Ma andiamo per ordine.

Il 1° maggio sveglia all'alba e conquista della Rognosa di Sestriere (m . 3.280) e, tanto per non farsi mancare nulla, discesa per il canalino ad S, risalita al Colle Rognosa e discesa a Bessan Haute.

Non solo. Altri Sucaini contemporaneamente portavano a casa la salita al Terra Nera (m. 3.100).

E c'era chi...quatto quatto...provava in anteprima il percorso dell'uscita del 18 maggio della Mtb al Col Bione....

Il 2 maggio pioggia a catinelle ma i nostri non si sono dati per vinti e si sono dedicati all'enogastronomia...ebbene si, quella disciplina che certo non può mancare nel curriculum di un Sucaino Doc. E quale posto migliore per applicarsi se non le vicine Langhe? L'Osteria del Vignaiolo e le cantine Cordero di Montezemolo e Curto hanno fatto il resto e i sucaini hanno portato a casa nozioni basilari da sfoggiare nei vari dopo-gita!

Sabato il tempo ha ancora fatto le bizze... e allora c'è chi ha preferito cominciare a togliere la polvere dalla bicicletta e il Colle del Lys (1.314 m) ha avuto modo di saggiare la preparazione delle nostre atlete.

Domenica di nuovo grandi gite.
Gli ex haute-routiani si sono lanciati nella selvaggia Val Maira inoltrandosi nei meravigliosi spazi del Vallone di Unerzio sopra Chialvetta fino alla sommità di Vanclava (m. 2.874).

Intanto un altro gruppo di sucaini si dilettava sul Somellier (m. 3.333) dal Levi Molinari.

Il tutto alla faccia delle pantofole e del cattivo tempo.

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