"Non esistono proprie montagne, si sa, esistono però proprie esperienze. Sulle montagne possono salirci molti altri,ma nessuno potrà mai invadere le esperienze che sono e rimangono nostre". - Walter Bonatti


domenica 22 febbraio 2015

Alla faccia della polenta!

Chi ben inizia, si sa, è a metà dell'opera.
E allora, visto che la "gita-polenta" per qualcuno rappresenta il battesimo dello scialpinsimo tanto vale farlo come si deve!
La meta è sulla carta di quelle alla portata, ossia la Tomba di Matolda: un modesto panettoncino a quota 2084 sullo spartiacque tra la Val di Susa e la Val di Viù, lì in mezzo tra il Civrari e il Grifone, con partenza (teorica) dai 1250 metri della frazione Sant'Antonio di Lemie.
Peccato che la nevicata della nottata abbia modificato i piani dei Sucaini rendendo i 4 km che separano la provinciale dalla borgata un piacevole itinerario boschivo. E così i nostri calzano gli sci direttamente dalla provinciale e si godono una salita boschiva di prima mattina in mezzo al racconto della principessa Matolda e a qualche animaletto che sgattaiola nei boschi.
E a rendere più piacevoli i 1250 metri di dislivello c'è pure il sole che a metà mattina fa capolino. L'arrivo in vetta è da cartolina con vista sui laghi di Avigliana e il basso piemonte fino al Monviso da una parte e le Valli di Lanzo, le montagne valdostane fin verso la Lombardia dall'altra.
Un sole grosso così e la temperatura mite rendono piacevole la sosta... ma poi giù a godere della powder caduta nella nottata e, come da rinnovata tradizione, della polenta all'arrivo.

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