La Sucai
mette il piede sull'acceleratore e prova a cambiare i connotati alla
tradizionale scampagnata in bicicletta. Privilegio alla discesa, sentieri
impervi, gallerie chiuse e lupini ed insalata russa come merenda: questi gli
ingredienti più succulenti della rivoluzione estiva degli amanti della due
ruote.
Ma andiamo per ordine.
Il ritrovo dei 18 bikers è a Bardonecchia. Caffè di rito e tutti di nuovo in
auto: si sale ai bacini delle Jaffreau e così si tagliano quei 700 metri di dislivello.
Di qui si monta in sella e via verso la strada dei forti. 400 metri di dislivello e
poi si veleggia in quota sulla sterrata. La giornata è spaziale: gli occhi si
muovono tra la Barre
des Ecrines e la Rognosa
di Sestriere. Ogni tanto ci si ferma...un po' a ricordare le ultime sciate e un
po' a programmare le prossime.
In prossimità della galleria dei Saraceni arriva la sosta cioccolato...e si
capisce così il perchè dello zainetto pesante di Guido (Croci per i
buongustai).
Poi lampade in fronte ci si infila nella umida galleria (piccola nota di
colore: anche qui nel ventre della terra, lontano da tutti e da tutto ti trovi
in senso inverso che sta salendo un biker Sucaino di chissà quale generazione
che ti ricorda di salutargli la comandante elvetica!).
Al forte di Pramard, riposte le lampade nello zaino, la gita cambia
decisamente ritmo e ci si catapulta sul sentiero single track verso Oulx. Sono
mille metri di dislivello e solo in pochi riesco a rimanere in sella per tutto
il tragitto. Il percorso però è decisamente suggestivo. Boschi, pietraie con
tratti più dolci alternati a lunghi pezzi decisamente tecnici. Qualcuno cade,
qualcuno prova qualche nuova strategia di discesa, i più devono accontentarsi
di scendere bici alla mano.
Arrivati a Oulx l'avventura non è finita. Ci sono ancora 11km di spettacolare
ciclabile in saliscendi verso Bardonecchia.
Poi, recuperate le auto, dopo oltre 30 km di bici, tutti da
Marta a godersi una merenda con i fiocchi preparata dalla bionda maestrina in
compagnia dell'inesauribile Pilu.
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